I tre giorni della merla, il 29, 30 e 31 di gennaio, nascono da una tradizione che viene da lontano e che li vuole come i tre giorni più freddi dell’inverno.
Narra la leggenda che tanto tempo fa Gennaio aveva trenta giorni. Un anno, verso la fine del mese, sbucò dalle nubi un bel sole caldo ed una giovane merla, facendosi beffe del mese, fece uscire dal nido i suoi piccoli. Non contenta, canzonò il povero Gennaio con queste parole: Zenèr, Zeneròt, m'encàla mia de tè, perchè g'ò föra i mè merlòcc.
Offeso, Gennaio lanciò la sua offensiva: per due giorni scatenò un gran freddo e, non contento, ne chiese anche in prestito uno a Febbraio.
Quegli ultimi tre giorni di Gennaio furono freddi, tanto freddi che la merla, che allora aveva le piume bianche, intirizzita e preoccupata per i suoi figlioletti, non trovò di meglio che andare a posarsi su un camino.
Ci stette tutti i tre giorni, perché il gelo le impediva persino di volare...
Poi arrivò finalmente Febbraio ed il sole riuscì a ridare vita e speranza.
Merla e figlioletti poterono stirarsi, riaprire le ali e volare. I tre giorni sul camino però avevano prodotto una profonda trasformazione nel piumaggio, divenuto nero per la fuliggine... Nero, senza rimedio.
Da allora i merli nacquero tutti neri.
UN'ALTRA STORIA...
Alternetivamente si narra la leggenda che attribuisce a Cornelio Mrula, sacerdote di Giove, la riforma del calendario per incarico di Cesare. Egli avrebbe tolto tre giorni a Febbraio e li avrebbe uniti a Gennaio: poi giorni di "Mrula" sono col tempo diventati i giorni della "merla".