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    Auschwitz

     

    Con l'espressione "campo di concentramento di Auschwitz" si identifica genericamente il campo di concentramento situato ad Auschwitz (in polacco Oświęcim), il campo di sterminio situato a Birkenau (in polacco Brzezinka), il campo di lavoro situato a Monowitz (in polacco Monowice) e i restanti 45 sottocampi costruiti durante l'occupazione nazista della Polonia.

    AUSCHWITZ I

    Conosciuto in seguito come Stammlager «lager principale», era l'originario Konzentrationslager «campo di concentramento» reso operativo dal 14 giugno 1940 e centro amministrativo dell'intero complesso. Il numero di prigionieri rinchiusi costantemente in questo campo fluttuò tra le 15.000 e le oltre 20.000 unità. Qui furono uccise, in una piccola camera a gas ricavata dall'obitorio, o morirono, a causa delle difficili condizioni di vita, circa 70.000 persone, per lo più intellettuali polacchi e prigionieri di guerra sovietici.


    AUSCHWITZ II - BIRKENAU

    Birkenau era il Vernichtungslager «campo di sterminio» del complesso di Auschwitz nel quale persero la vita circa un milione di persone, per lo più ebrei e zingari condotti alle camere a gas immediatamente dopo il loro arrivo.
    Birkenau era inoltre il più esteso Konzentrationslager dell'intero sistema concentrazionario nazionalsocialista e arrivò a contare fino a oltre 100.000 prigionieri contemporaneamente presenti. Gli internati, reclusi separatamente in diversi settori maschili e femminili, erano utilizzati per il lavoro coatto o vi risiedevano temporaneamente in attesa di trasferimento verso altri campi. Il campo, situato nell'omonimo villaggio di Brzezinka, distava circa tre chilometri dal campo principale e fu operativo dall'8 ottobre 1941.

    Il campo fu installato presso la cittadina a Brzezinka (in tedesco Birkenau), a circa 3 km dal campo Auschwitz I. Il luogo fu selezionato per la vicinanza della linea ferroviaria che avrebbe semplificato le operazioni logistiche per le previste grandi deportazioni successive.

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    Auschwitz fu inizialmente fondato come campo di concentramento e di smistamento dei prigionieri di origine polacca e non specificatamente per lo sterminio del popolo ebraico.

    Infatti, nonostante l’accanito antisemitismo proprio della dittatura nazionalsocialista, all’epoca della fondazione del campo i gerarchi del Reich non avevano ancora trovato quella che chiamavano la “soluzione” definitiva per il “problema ebraico”.

    Tale “soluzione” fu trovata nel corso della Conferenza di Wannsee del 20 gennaio 1942, durante la quale si decise la sorte del popolo ebraico (e di altre minoranze) e che diede avvio, dalla metà del 1942, alla fase più brutale dell’Olocausto.

    Per quella data ad Auschwitz era stato reso pienamente operativo ed efficiente il grande complesso di sterminio di Birkenau.

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    Il campo Auschwitz venne in parte distrutto dai nazisti in fuga, ma molti degli edifici originali in mattoni si sono conservati come una triste testimonianza della storia più nera dell'uomo.

    Circa 13 dei 30 edifici adibiti a prigioni oggi ospitano esposizioni del museo.

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    "Oggi il rumore, l'odore ed i colori sono diversi ad Auschwitz e per i visitatori del campo non è possibile immaginare quali atrocità siano state perpetrate tra quelle mura.

    Nel museo è possibile vedere con i propri occhi  montagne di capelli, di occhiali, di scarpe e di oggetti personali.  Va
    lige segnate con nomi e indirizzi,  gli abiti dei prigionieri e le fotografie delle persone recluse e morte tra quelle mura... Testimoni silenziosi di quelle vite spezzate...

    E' possibile attraversare la camera a gas ed è possibile vedere con i propri occhi i forni ed il camino... Nonostante tutto, però, sono profondamente convinta che non sia possibile per nessuno di noi comprendere quanto profondo sia stato il baratro oscuro nel quale la mente umana si sia spinta all'interno di quel filo spinato.

    E' oltremodo sconvolgente scoprire con quale logica calcolatrice e spietata i nazisti progettarono lo sterminio di un intero popolo e la crudeltà con la quale misero in atto il proprio piano...

    ... Uscendo da Auschwitz-Birkenau e voltandosi ad osservare per un'ultima volta i campi prima di allontanarsi definitivamente ciò che più si evidenzia ai nostri occhi è il filo spinato che li circonda interamente... Ed appare chiaro come, per oltre un milione di persone, quel filo abbia segnato il limite invalicabile tra la vita e la morte...

    Mai più potrò guardare il filo spinato senza ripensare a questo...."


    Monica

    LIBRO CONSIGLIATO:

    "SONO STATO L'ASSISTENTE DEL DOTTOR MENGELE"

    di MIKLO'S NYISZLI

     

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