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    Il Colle del Lys è un valico alpino in Provincia di Torino che collega la bassa Valle di Susa con la Valle di Viù, più precisamente i comuni di Rubiana e di Viù.

    La grande torre monumentale

     

    LA STORIA
    IL COLLE DEL LYS - 2 LUGLIO 1944


    Per i comandi militari tedeschi la Valle di Susa aveva un’enorme importanza strategica poiché la ferrovia Torino-Modane, che l’attraversa interamente,  era un importante collegamento con il sud della Francia. Molti furono i tentativi di sconfiggere le forze partigiane della zona e molti i rastrellamenti e gli attacchi intentati dalle forse nazifasciste .
    La zona del Colle del Lys era presidiata dalla 17° Brigata Garibaldi “Felice Cima” che aveva il suo quartier generale nei locali del Santuario di Madonna della Bassa. Da qui partivano le squadre partigiane che compivano le loro azioni nella bassa valle alle porte di Torino e rendevano difficile, grazie alla loro presenza sul Colle, il collegamento con la valle di Viù.

    Nella notte tra l’1 ed il 2 di luglio del 1944 venne messa in atto, delle forze tedesche e fasciste, una tremenda offensiva  che, tramite una manovra accerchiante, tagliò ogni via di fuga alle forze partigiane stanziate sul Colle.

    Dopo aver tentato invano di resistere, a causa dell’inadeguatezza dei mezzi da loro posseduti, ben presto i Partigiani si videro costretti alla ritirata fuggendo sul Monte Rognoso, sul Civrari o attraverso il Colle San Giovanni.
    Ventisei giovanissimi partigiani di Cremona, giunti al Colle pochi giorni prima, data la scarsa conoscenza dei luoghi, invece di fuggire verso la montagna e disperdersi come i loro compagni, scesero verso la valle dove vennero tutti catturati, torturati ed uccisi.

    Nel 1955, in occasione del decennale della Liberazione, sul colle venne innalzata una torre monumentale in memoria non solo dell’eccidio, ma di tutti i 2024 caduti delle valli di Susa, Sangone, Lanzo e Chisone.

    Qui tutti gli anni, nella prima domenica di luglio, si svolge una grande manifestazione partigiana in ricordo del rastrellamento del 2 luglio 1944.

    Tratto dal sito dell’Associazione Comitato Resistenza Colle del Lys.

    Immagini della manifetsazione del 2 luglio 2006

     

    IL TRICOLORE, SIMBOLO DELL'INIZIATIVA "IL PO, FIUME DI LIBERTA' " 2006

    Nel 2005, in occasione del 60° anniversario della Liberazione, il simbolo dell’iniziativa del Comitato Resistenza Colle del Lys “Il Po, fiume di libertà” fu una fiaccola, che risalì il grande fiume, di mano in mano, fino alle Alpi, giungendo al Colle proprio in occasione della grande manifestazione del 2 luglio.

    Nel 2006, per rafforzare i valori di libertà e di unità che hanno sempre caratterizzato la lotta di Liberazione,  la scelta  cadde sul tricolore. Il 2 luglio del 2006, infatti, una bandiera lunga 80 metri, partita dalla città di Stienta, in provincia di Rovigo, terminato il percorso di circa 600 chilometri, piena di firme e di dediche delle persone che la hanno vista passare, è stata accolta al Colle del Lys con grande emozione da tutti i manifestanti.

    Immagini del Tricolore simbolo dell'iniziativa "Il Po, Fiume di Libertà"

     

    AMEDEO TONANI (Deo)

    Il 30 marzo del 1945, in una baita di Prà del Colle - Mompellato, nel comune di Rubiana, piccolo paese montano vicino a Torino, in Val di Susa, moriva Amedeo Tonani (Deo), comandante della 17 esima Brigata Garibaldi “FELICE CIMA”.

    Deo, un giovane uomo ventunenne, seriamente impegnato nella lotta per la Resistenza, nacque il 18 Novembre 1923 e si dipòlomò come perito agrario a Cremona.

    Nella primavera del 1944, subito dopo il diploma, si recò nella Valle di Susa, al Colle del Lys , dove con coraggio guidò i suoi uomini contro il nemico. fNella primavera del 1945, nel tentativo di portare in salvo un suo compagno colpito durante uno scontro, rimase gravemente ferito. Morì il giorno dopo sul Colle.

    MEDAGLIA D’ARGENTO AL VALORE MILITARE.

     

    DEO TONANI
    COLLE DEL LYS - PRIMAVERA DEL '45


    Silenzio e pace regna nella valle,
    della guerriglia qui non è più il tempo.
    Silenzio e pace oggi su quel colle,
    la neve è bianca... e dolce soffia il vento.

    Niente più sangue lungo quei sentieri,
    non ci son più tra i boschi i guerriglieri.
    Niente fucili o colpi di mitraglia
    e neanche il grido: "Viva l'Italia".

    Ma ci fu un tempo in cui un partigiano
    lasciò Cremona e venne nella valle,
    col suo Comando illuminò quel colle
    e coi suoi occhi... vide lontano...

    "Uomo di ferro" lo chiamò il nemico,
    perché alle forze sue recò più danni...
    lui come gli altri... solo vent'anni:
    era un ragazzo, non un bandito...
    Ma un suo compagno riparò dai colpi
    e come un lupo pronto l'assassino:
    cadeva a terra quel garibaldino...
    cadeva a terra, lui come molti...

    Morì sul colle rosso ormai di sangue
    il 30 marzo del '45
    ma chiusa a pugno ancora era la mano
    e il volto giovane di un partigiano.

    Monica Struchil
    15/02/1999

    Di proprietà intellettuale di Monica Struchil.

     

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