Nel 1778, quando vennero fondate le province cubane, la città di Nueva Filipina, per la presenza di una pineta che si estendeva nelle vicinanze sulle rive del fiume Guamà, prese il nome di Pinar.
Pinar del Rio è la più occidentale delle province cubane, la più organizzata e la meno rivoluzionari, come affermano molti cubani.
Oggi la pineta non esiste più e regna ovunque la coltivazione del tabacco. A Pinar del Rio, infatti, abbiamo visitato la fabbrica di sigari, in cui purtroppo non è ammesso scattare foto... I campi di tabacco trovano spazio tra le colline della Sierra de Organos e della Sierra del Rosario, dichiarata dall'UNESCO riserva mondiale della biosfera (con la penisola di Guanahacabibes, paradiso dei sub).
Anche l'arcipelago del Los Canarreos appartiene alla provincia di Pinar del Rio. L'arcipelago comprende 350 cayos, tutti disabitati, tranne la Isla de la Juventud e Cayo Largo, mete turistiche ambite dagli amanti del mare.
VALLE DI VIÑALES
La Valle de Viñales grazie alla presenza dei Mogotes vanta un paesaggio unico al mondo. Le gigantesche formazioni carsiche a forma di "pan di zucchero" sono infatti le più caratteristiche tra le bellezze naturali che questa parte dell'isola offre.
Secondo un'antica leggenda si narra che alcuni marinai spagnoli avvicinandosi alla costa scorsero per la prima volta il profilo dei Mogotes che, avvolti dalla nebbia, apparvero a loro come un gigantesco organo ecclesiastico. Da qui il nome dato al sistema collinare della zona: Sierra de los Organos.
MURAL DEL LA PREHISTORIA
Sulla parete di un Mogote il muralista cubano Leovigildo Gonzàlez, allievo del messicano Diego Rivera, ha raffigurato (1959 - 62) la storia dell'evoluzione dalle ammoniti all'Homo sapiens. L'artista, sfruttando gli interstizi della roccia, è riuscito a creare stupefacenti effetti di luce e di colore.
LA CUEVA DEL INDIO
La grotta fu scoperta nel 1920 nella Valle de San Vicente. La prima parte di percorso si fa a piedi (5 minuti), poi su una piccola barca a motore si risale il fiume San Vicente per circa mezzo chilometro.
IL TABACCO
La qualità dei semi di tabacco cubano è riconosciuta in tutto il mondo. La coltivazione delle piante, così come la fabbricazione dei sigari, è una "sapienza antica" che viene tramandata di padre in figlio ed il sigaro, conosciuto da chiunque, è parte della cultura dell'isola.
Già noto agli Indios, che lo fumavano dal naso, grazie a Colombo fu importato in Spagna, dove i primi fumatori vennero incarcerati poichè si pensava che la sua essenza avesse un effetto demoniaco.
Tra le marche migliori e più diffuse si trovano i Cohiba, i Montecristo, i Giulietta e Romeo ed i Guantanamera .